CRONACA DI UNA VISITA 3
18 febbraio 2011:
E’ stato un momento emozionante. Erano presenti molti membri della Unione Generale delle Cooperative (UGC, fondata da P. Prosperino) e i più importanti dirigenti della stessa.
Il Vice-provinciale dei frati cappuccini, fra Jorge Sacala, ha guidato la preghiera ed ha ricordato il settimo anniversario della morte di questo missionario cappuccino che ha scritto, lungo un ventennio di impegno religioso e sociale con i più poveri della terra, una pagina importante nella storia delle donne e dei contadini della città di Maputo e dei suoi rioni suburbani.
I melanconici canti in lingua changane sottolineavano la gratitudine e l’infinita nostalgia della gente per P. Prosperino. Moltissime donne oggi si sono trasformate in piccole allevatrici di polli.
Forse l’organizzazione e la catena di produzione della UGC non è più tanto efficiente come alcuni anni fa quando P. Prosperino era vivo, ma molte famiglie hanno un reddito considerevole grazie a quanto hanno appreso e a quanto oggi loro possono e riescono a realizzare in proprio anche se con mezzi molto precari.
Molti piangevano mentre si pregava, cantava e si deponevano fiori aspergendoli con acqua come è uso nel popolo Changane.
Personalmente ho vissuto il momento con profonda emozione. Ho ricordato il giorno il cui sette anni fa partecipai al funerale di P. Prosperino.
Ho ricordato la presenza dell’allora presidente della repubblica del Mozambico, Joaquim Alberto Chissano: finché non cadde l’ultima zolla di terra e non fu ricomposta la tomba non si mosse dal cimitero. Solo si mosse quando noi frati uscimmo dal cimitero.
Non è facile lasciare una traccia di sé così forte se le parole e le opere di un uomo non si sono fissate nel cuore e nella mente della gente.
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